La pesca nel sacchetto (Presidio Slow Food)
di Cris Lozio
Nei comuni di Leonforte, Assoro, Nissoria, Enna e Calascibetta, nella terra degli agrumi, mandorli, ulivi e fichidindia, si coltivano pesche davvero speciali. A Leonforte, arroccato su una collina poco più a nord di Enna, ogni anno, a Giugno, si rinnova una piccola follia tutta siciliana, i contadini, armati di sacchetti di carta pergamenata, chiudono a mano, una ad una sull’albero, le pesche ancora verdi.
Le Pesche nel Sacchetto maturano da Agosto a Ottobre, talvolta addirittura a Novembre. Chiuse nei loro pacchettini sono protette dai parassiti e dal vento e possono rimanere per tutto il tempo necessario sull’albero per poi essere raccolte solo quando sono perfettamente mature.
La coltivazione è laboriosa e delicatissima, dall’insacchettatura alla raccolta, quando i frutti sono pronti, vengono staccati con una lieve rotazione del picciolo, mai strappati. I frutti non sono molto appariscenti, maturando tardi e nel sacchetto, diventano di un giallo intenso con leggere striature rosse, profumatissimi, polpa soda, dolce e un gusto particolare, che ricorda vagamente la canditura.
Queste pesche così buone e poco conosciute al di fuori dei confini siciliani, potrebbero diventare una risorsa importante per la rinascita di Leonforte, che quattro o cinque secoli fa, è stata uno dei centri più dinamici della Sicilia.
Le pesche nel sacchetto possono essere consumate al naturale o sotto conserva, in entrambi i modi sono buone e dolci.
– Leggi l’articolo anche su L’Arcimboldo magazine online n°123 Mese di Settembre –