I pitoni tradizionali messinesi, non sono “serpenti” come il nome induce a pensare, ma, un classico della rosticceria messinese. Molto simili a dei calzoni o a pizze fritte napoletane, sono ripiene semplicemente di scarola riccia, formaggio tuma, un pizzico di sale, pepe nero e acciughe.
Negli ultimi anni, la tendenza di molte rosticcerie e panifici, è di aggiungere tra gli ingredienti della
tradizione, anche il pomodoro a dadini. Si trovano tutto l’anno e insieme a gli arancini e alla focaccia,
sono lo street food ideale nelle passeggiate del sabato sera.
Per potervi raccontare al meglio i vari passaggi della preparazione, ho chiesto aiuto al mio amico Ugo
della Focacceria Andronaco di Messina.
L’impasto è semplice, acqua, farina 00, olio e sale. Avrete notato che negli ingredienti manca il lievito,
ebbene nell’impasto della tradizione non è previsto, anche se molti lo mettono per dare una
sofficità in più.
Stesa la pasta in dischi di circa 25 centimetri, si pone al centro il ripieno composto da scarola riccia,
acciughe dissalate, pomodori a dadini, formaggio tuma (o mozzarella o scamorza),sale e pepe nero.
Si chiudono a metà formando una mezzaluna, e schiacciati i bordi con i rebbi di una forchetta si pongono a riposare prima di tuffarli a immersione in olio di semi per fritture.
Una volta dorati, si scolano dall’olio in eccesso su di un vassoio ricoperto di carta assorbente.
Ed ecco a voi i “Pitoni messinesi”, da gustare caldi. Un motivo in più per venire a mangiarli in Sicilia!
– Leggi l’articolo anche su L’Arcimboldo magazine online n°106 Mese di Aprile –
– Si ringrazia La Focacceria Andronaco di Giacoppo Ugo per la gentile consulenza –