Albicocca di Scillato Presidio Slow Food
di Cris Lozio
L’albicocco di Scillato è l’albero più prezioso e pregiato di Sicilia, e per le sue proprietà, il mitico albero è stato inserito dal Ministero delle Politiche agricole nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT). Da un po di tempo a questa parte, cinque giovani appassionati hanno deciso di valorizzare i prodotti del proprio territorio trasformando questa passione in lavoro, per non abbandonare Scillato, piccolo paesino nel parco delle Madonie in provincia di Palermo.
Hanno creato un’associazione chiamata “I Carusi“, che in siciliano significa “i ragazzi“, recuperando i vecchi impianti di albicocco abbandonati. La coltivazione è tradizionale, ogni anno si potano gli alberi, non si fanno trattamenti chimici, né per il terreno né per i frutti. Infatti dal punto di vista produttivo, l’albicocco di Scillato, è davvero unico, perché produce frutti estremamente resistenti agli attacchi di insetti e parassiti.
Si raccolgono a mano, in modo scalare, la maturazione inizia alla fine di maggio e dura solitamente due o tre settimane. L’antica ricetta della confettura di albicocche, viene realizzata con l’albicocca precoce, dal frutto piccolo, spesso sfaccettato di rosso, molto profumato e dal sapore intenso. La confettura di albicocche di Scillato, ha il dolce gusto di una Sicilia che era andata perduta, e adesso, per fortuna ritrovata. Gli ingredienti sono semplicissimi, l’albicocca di Scillato, zucchero, farina di semi di carruba, succo di limone e una punta di cannella.
– Leggi l’articolo anche su L’Arcimboldo magazine online n°118 Mese di Aprile –