Lo sfincione palermitano è una focaccia morbida, molto saporita e fa parte dello street food palermitano
insieme alle panelle, alle crocchè e ai panini con la milza. Si chiama sfincione da “sfincia” cioè morbido, parola di sicura provenienza araba, ma lo sfincione nasce nell’antichità dalla fantasia di alcune suore all’interno del monastero di San Vito a Palermo, per celebrare il Natale. Ma ai giorni nostri non è più rilegato alle feste ma al quotidiano, infatti si può acquistare tutti i giorni, ed è presente in ogni rosticceria della città per il palato di palermitani e turisti.
Vediamo velocemente come si prepara.
Ingredienti per 4 persone:
• 800 g farina
• 25 g lievito di birra
• 2 cipolle
• 500 g pomodori pelati
• 100 g caciocavallo fresco a dadini
• 100 g filetti di acciuga (dissalate o sott’olio)
• Origano
• Pangrattato
• Olio extravergine d’oliva
• Sale, pepe nero
Impastate la farina con il lievito, sciolto in poca acqua tiepida. Lavorate energicamente l’impasto, incorporando altra acqua salata, fino ad ottenere una pasta morbida. Trasferite il composto in una terrina infarinata e lasciatelo lievitare, coperto con un canovaccio, per 2 ore circa. Nel frattempo, fate appassire le cipolle, affettate finemente, in un tegame con un filo d’olio extravergine di oliva. Unite i pomodori, schiacciati con la forchetta, una presa di sale e una macinata di pepe nero e cuocete con fiamma moderata per una ventina di minuti. Stendete la pasta lievitata con uno spessore di un paio di centimetri al massimo in una teglia unta di olio. Mettete sulla superficie le acciughe spezzettate, la dadolata di caciocavallo e ricoprite con la salsa di pomodoro e cipolle. Infine cospargete di pangrattato e origano; infornate lo sfincione a 220° e cuocete per una quindicina di minuti.
– Leggi l’articolo anche su L’Arcimboldo magazine online n°109 Mese di Luglio –